C'è un articolo di Valerio Mariani su LaStampa.it a cui Doxalibre ha risposto ed ha invitato a rispondere. Segue appunto la mia, già postata come commento all'articolo, ma ancora non pubblicata. Siamo in attesa di moderazione.
Con l'occasione voglio fare i complimenti a Lo strillone del web, una voce aperta su molti temi, originale, competente e ben scritta.
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@ caro Valerio Mariani,
la Sua analisi mi sembra un po' strampalata, mi scusi. Vedrò di usare un po' d'ordine.
Innanzitutto i dati di vendita di Windows: primo perché sommariamente coincidono, per forza di cose, con quelli dei pc venduti. La maggior parte delle distribuzioni Linux per gli utenti sono invece gratuite, e quindi il dato dei Linux installati non si ricava certo dai dati di vendita.
Ciononostante una certa, seppur bassa, penetrazione di Linux nei pc c'è da tempo, ed è ultimamente in buona crescita grazie a distro come Ubuntu.
Al contrario di ChromeOS, che al momento non è altro che un progetto in fase alpha, quindi di mercato non se ne parla proprio. E, entrando nel merito, ci sono delle importanti note da fare: primo, ChromeOS non è un sistema operativo vero e proprio, ma punta ad essere solo una piattaforma di Cloud Computing, cioè nient'altro che un browser che interfaccia il pc coi server, dove avvengono TUTTE le operazioni e dove risiedono TUTTI i file dell'utente. Di qui, il discorso della velocità è ovvio: il paragone non è legittimo. Secondo, è dedicato alle sole macchine dotate di memorie a stato solido: al giorno d'oggi una percentuale molto ridotta, ma chissà. Terzo punto, e più importante: ChromeOS è...basato proprio su Linux!
Tralascio un paio di capoversi, dei quali però condivido la Sua prudenza riguardo a Google e al suo concetto di open source, e vado al punto che più mi ha colpito, in negativo.
"Google è riuscito in poco tempo, e partendo da molto più lontano, ad arrivare dove Linus Torvalds non è mai arrivato, e non arriverà più, e il suo silenzio personale sulla vicenda, tra l’altro è assordante."
(questa la parte dell'articolo a cui rispondo qui di seguito, esempio di rovesciamento della realtà)
Dove sarebbe arrivata Google, in poco tempo e partendo da lontano? Anzi, "da molto più lontano", come Lei dice? Come ho scritto sopra, ChromeOS non parte da lontano, parte da Linux; Linus Torvalds invece è partito da un punto preciso, sull'asse cartesiano è lo zero! A Lei stabilire la distanza tra il 1991 e quello che Linux è adesso. Ma la cosa davvero paradossale è che Lei afferma che Google sia arrivata, cioè che un sistema operativo lo abbia fatto, e piace, è utilizzato, vende e funziona (il che ovviamente non è vero, almeno ad oggi!); e Linux no. E non ci arriverà più: ma Linux c'è GIÀ arrivato! Lei stesso parla di distribuzioni...usciamo dal paradosso, mi permetta, ha detto una stupidaggine!
Cosa vuole che dica Linus Torvalds, se ANCHE Google ha scelto Linux per il suo ChromeOS? Davvero, non è certo sordo!
1 commento:
Linux non è...filosofia.
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